La bella addormentata nel bosco 👸
Il Segreto del Castello Addormentato
C’era una volta un regno avvolto nel mistero, dove un castello dormiva da cent’anni, avvolto da una foresta impenetrabile di rovi e leggende. Nessuno osava avvicinarsi, ma si diceva che dietro quelle mura silenziose giacesse un segreto…
Un incantesimo che ha trasformato il tempo in un sonno profondo e il cuore del regno in un enigma. Solo chi possiede il coraggio di sfidare le tenebre e un cuore puro può tentare di spezzare l’incantesimo.
Preparatevi a scoprire una fiaba ricca di mistero e magia.
Alla fine del racconto troverai anche il 🎨 Disegno da colorare di “La bella addormentata nel bosco 👸“!
Guarda la videofiaba raccontata da Silvia
La bella addormentata nel bosco 👸
La bimba era nata da poco e i due sovrani erano così felici, che decisero di organizzare una grande festa per il suo battesimo.
Invitarono anche le fate che abitavano nel bosco, le quali arrivarono cariche di sorprese speciali per la piccola principessa.
Fu così che Aurora ricevette in dono bellezza, intelligenza, simpatia e tante altri doti che la rendessero una bambina davvero unica.
Purtroppo, però, il re non aveva invitato alla festa la fata più anziana del regno. Da tempo non si avevano sue notizie e tutti credevano che fosse morta.
Non sapevano quanto avrebbero pagato caro questo errore.
La fata venne a sapere della festa e si presentò al castello, più arrabbiata che mai.
– Vedo che state festeggiando senza di me – disse con sarcasmo. – E vedo che la principessa ha già ricevuto molti doni. Nessuno si offenderà se le offrirò anche il mio.
Così dicendo, alzò la sua bacchetta verso la culla di Aurora e tuonò:
– Sarai anche la più bella e la più intelligente di questo reame, ma ciò non ti servirà: prima del tuo diciottesimo compleanno, ti pungerai con l’ago di un fuso per filare e morirai.
E la fata svanì, lasciando il palazzo nello scompiglio più totale.
La regina era disperata, mentre il re dava ordine alle guardie di catturare questa fata malvagia. Ma era tutto inutile: di fronte ad una maledizione non si poteva fare nulla.
Si fece però avanti la fata più giovane, la quale cercò di consolare la regina e poi disse:
– Non posso annullare la maledizione della fata anziana, non ho tanto potere. Ma posso provare a renderla meno terribile, se me lo permettete.
La regina annuì speranzosa, e la fata alzò la bacchetta verso Aurora:
– Piccolina, una brutta maledizione ti ha colpito, un fuso ti pungerà ma non me morirai. Cadrai in un sonno profondo finché un principe, baciandoti, ti risveglierà e diventerà il tuo sposo.
Il Re e la Regina ebbero un piccolo sospiro di sollievo, perlomeno il nuovo incantesimo della giovane fata aveva allontanato lo spettro della morte dalla bambina.
Fu così che Aurora crebbe felice, amata e circondata da persone che le volevano bene.
In tutto il reame però erano stati vietati tutti gli attrezzi per filare: aghi, fusi, arcolai non potevano nemmeno essere nominati, nella speranza che così la maledizione non si avverasse.
Aurora stava ormai per compiere diciotto anni. Mancavano pochi giorni e i suoi genitori avevano deciso di organizzare una sontuosa festa: ormai credevano che il pericolo fosse scampato.
La principessa non riuscendo a chiudere occhio, decise di fare una passeggiata nel castello per provare a rilassarsi. Ma, dal fondo di un corridoio, vide una strana luce azzurrognola filtrare da una porta.
Curiosa, si avvicinò per vedere meglio. Entrò nella stanza e si ritrovò davanti una vecchietta che filava la lana usando un misterioso attrezzo: un fuso. Aurora non ne aveva mai visti, e chiese: – Che cos’è? A cosa serve?
– Toccalo e ti spiegherò tutto – rispose la vecchietta, che era la fata cattiva travestita.
Aurora allungò la mano, toccò il fuso, si punse e… cadde svenuta.
Una risata malefica si levò dalla stanza e svegliò tutti. Il re e la regina accorsero e trovarono solo la loro ragazza svenuta.
Disperati, la portarono nel salone delle feste e chiamarono le fate per chiedere loro di fare qualcosa, ma quelle non potevano più nulla: bisognava solo aspettare che un principe passasse di lì e baciasse la principessa.
La fata che aveva addolcito la maledizione, provava molta pena nel vedere il dolore di quei genitori. Decise, quindi, di fare un incantesimo su tutto il castello: tutti avrebbero dormito fino a quando Aurora non si fosse svegliata.
E così fu, per cento anni. Nel castello tutto si fermò, e il bosco prese il suo posto: gli alberi crescevano dappertutto e tanti animaletti avevano fatto lì la loro tana.
Un giorno un giovane principe, durante una battuta di caccia, passò proprio vicino a quel castello che sembrava ormai in rovina. Incuriosito decise di avventurarsi per scoprire cosa nascondeva al suo interno.
– Magari sono le rovine di cui parla la leggenda… – si disse. Aveva infatti sentito parlare di una principessa bellissima che giaceva addormentata in un bosco, ma pensava fosse solo un racconto di fantasia.
Iniziò ad esplorare sale e corridoi ormai invasi dagli alberi, finché si ritrovò nel salone delle feste e… non credette ai suoi occhi. Distesi a terra giacevano servitori, dame e cavalieri, tutti profondamente addormentati. Riconobbe il re e la regina dalle loro corone e, in mezzo a loro, vide Aurora. Era bellissima, ancora di più di quanto non narrasse la leggenda.
Si avvicinò e pensò: “E’ così bella che non posso resistere: le darò un bacio”, e così fece.
Il principe sobbalzò nell’accorgersi che, dopo il suo bacio, Aurora iniziò a muovere la bocca per poi sbadigliare e aprire gli occhi.
Anche il re e la regina e tutte le persone distese a terra iniziarono a svegliarsi e ad alzarsi. Piano piano anche le rovine del castello si ricomponevano e gli alberi sparivano, mostrando tutto il loro splendore originario.
Il principe era frastornato dall’accaduto, non riusciva a capire cosa stava succedendo finché il re non gli prese le mani e gli disse:
– Grazie cavaliere, hai salvato mia figlia Aurora da un terribile sortilegio che la teneva addormentata da anni. Qualunque cosa tu desideri, la riceverai come dono in cambio di ciò che hai fatto.
Il principe guardò Aurora, già innamorato e disse: – Sono felice di avervi salvato e vorrei tanto poter sposare la principessa Aurora.
Il Re guardò Aurora, che, visti i buoni propositi del principe acconsentì, felice. Le nozze vennero organizzate immediatamente e fu una festa memorabile.
E vissero tutti felici e contenti.
I testi sono Copyright © di Silvia e William – fabulinis.com
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Chi siamo
Ciao sono Silvia, sono una Musicista e Musicoterapeuta, realizzo laboratori di musicalità per i più piccini da 0 a 6 anni, utilizzando il gioco come mezzo per migliorare e rendere più sereno il rapporto tra genitori e figli. Mentre nel tempo libero mi diverto a leggere e raccontar fiabe ai bambini. 😊
Ciao sono William, sono Designer e facilitatore certificato LEGO® Serious Play®, faccio progetti, e tante volte anche molti castelli in aria... Nel tempo libero mi diverto a scrivere le fiabe che trovate qui su fabulinis così poi Silvia ha qualcosa da leggere 😉
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È bellissima la fiaba e tutte le altre fiabe che raccontate voi
Grazie, siamo felici che quello che facciamo ti piaccia!
Raccontata bene, ma peccato non sia la storia originale Disney.
Ciao Letizia, grazie per averci scritto!
La storia della Disney è una delle mille varianti che esistono e, per motivi di copyright, la puoi trovare solo sui siti della Disney (e sui siti che non rispettano il copyright 😉)
Noi di fabulinis abbiamo voluto dare una nostra interpretazione della bellissima storia raccolta dapprima da Giovan Battista Basile, poi da Charles Perrault, dopo ancora dai fratelli Grimm ed infine dal nostro Italo Calvino… come vedi di versioni “originali” ce ne sono parecchie 😄
Un abbraccio!
molto ma molto bella! Siete dei geni.
Mi sono addormentato anche io oltre ai miei figli…..ZZZZZzzzzzzz…….
😂
Grazie per le vostre fiabe ormai a mia figlia leggo solo quelle sul vostro sito.
Ely
Grazie mille a te Ely per leggere le nostre fiabe alla tua bimba!😊
Un grande abbraccio a te e la tua piccola! 🤗
😊
Grazie Elina! 😊🤗